Manca un pezzo
Gli avvenimenti traumatici, che sempre più spesso stanno interessando il nostro territorio e l’Italia intera, mi hanno portato ad alcune riflessioni.
Oggi viviamo in una società che sempre più spesso chiede alle istituzioni di risolvere tutta una serie di problemi che da sola non riesce, o non vuole, affrontare. Ci siamo così tanto abituati che ormai diamo per scontato che spetti solo a loro l’onere dell’intervento. Con questo non voglio scagionare gli Enti e lo Stato, manchevoli a volte in molte aree, ma credo manchi un pezzo.
La nostra Costituzione all’Art.2 e all’Art.3 prevede il riconoscimento e la garanzia dei “diritti inviolabili dell’uomo” e l’adempimento, altrettanto solenne, dei “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, stringendo un nesso tra principio di solidarietà e perseguimento dell’eguaglianza tratto saliente dello stato sociale e interventista. Quindi, se è vero che secondo questi articoli lo Stato è chiamato ad intervenire a seguito di un evento calamitoso per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”, e altresì vero che tutti noi siamo chiamati a quello stesso principio di solidarietà e a doveri nei confronti degli altri. (Solidarietà: l’essere solidario o solidale con altri, il condividerne le idee, i propositi e le responsabilità; der. del lat. solĭdus «solido», il termine solidarietà nel diritto rinvia a una obbligazione, detta "in solido", alla quale devono rispondere assieme più debitori o creditori).
Da troppo tempo manca tutta la parte che riguarda noi singoli cittadini con i nostri diritti ma anche i nostri doveri. Le istituzioni esprimono la società che le anima e quasi mai sono loro a determinarla, ciò comporta che spetta a noi cambiare per cambiarle.

Dobbiamo cambiare le nostre abitudini, fare un salto culturale e tornare a occuparci del nostro pezzetto, a tutelarlo, a difenderlo e renderlo bello.
Pensare che lo Stato, le regioni e ancora meno i comuni possano gestire da solo tutto il territorio è utopico e profondamente sbagliato. Senza l’aiuto di tutti, ognuno per la sua parte sarà impossibile gestire i cambiamenti che inevitabilmente dovremo affrontare nei prossimi anni. oggi siamo tutti chiamati ad un atto di responsabilità.