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Non sempre fare una cosa per volta è sufficiente


Non so se è per incapacità o il tentativo perenne di evitare le responsabilità, ma ho notato che questo governo non riesce a fare più di una cosa per volta e visto i tempi che stiamo attraversando questo è un grandissimo limite. Fateci caso: nella dialettica (e prevalentemente in quella perché i fatti sono spesso rimandati a data da destinarsi) sentite la frase “ora ci lavoreremo”. A ogni pubblicazione di nuove dpcm, in quasi ogni ambito, a domanda diretta su come applicarle nel pratico la risposta dei vari ministri è sempre stata “ci stiamo lavorando”. É un po come decidere di buttarsi da un aereo senza sapere se si sa usare il paracadute o senza, addirittura, sapere se si ha il paracadute. Come immaginate la conclusione sarà alquanto tragica. Capisco che questo è anche figlio di una società dell’annuncio, in cui è più importante arrivare per primi a dare una notizia che la qualità e concretezza della notizia stessa, ma se continueremo a rimanere su questo piano poco cambierà. Un buon amministratore è quello che riesce a gestire l’oggi anticipando il domani. In una società sempre più frenetica e in una crisi odierna sempre più globale se mentre gestisci la criticità non imposti già la ripartenza sarai semplicemente spazzato via. So che è chiedere troppo, ma credo che oggi a questo paese servirebbe non solo una classe politica che abbia un progetto a medio e lungo termine, ma che lo abbia anche organico. Bisogna tenere insieme tutti gli aspetti di un paese democratico ed evoluto, che vanno dall’ambiente all’economia passando per l’istruzione e la sanità. Tutti amalgamati per diventare una sinfonia, senza magari acuti, ma neanche grosse stonature. Ci vuole visione, tolleranza e molta umiltà per poter ammettere i propri limiti e farsi aiutare, sempre.


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