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27 gennaio 2020

Aggiornamento: 18 feb 2020

Oggi è la giornata della memoria, perché il ricordo di quanto accaduto in passato possa essere un monito alle azioni da non compiere più in futuro. Il male, spesso, non entra in casa con la forza, ma siamo noi ad aprirgli la porta perché non lo riconosciamo. E una volta fatto entrare non se ne andrà molto facilmente.

Le ragioni possono essere le più disparate spesso sono il risultato di un preciso malessere, di necessità che non ricevono risposta, di spaccature tra un preciso “noi” e un ben definito “loro”. Quando non ci sono nessun noi e loro, ma semplicemente persone. Ricordare quanto è accaduto ci offre quegli strumenti che possono aiutarci a restare umani. Oggi, quindi, prendiamoci tutti un attimo per riflettere, per ricordare. Per dire basta, per regalare un futuro diverso ai nostri figli, per rendere il mondo un posto migliore. Ricordiamoci sempre di restare umani.

Liliana Segre incontrando gli studenti di Milano al Teatro degli Arcimboldi ha raccontato: “Oggi per noi è scontato andare dove vogliamo ma quel giorno arrivò l'ordine di uscire dal campo. E noi, debolissime, non sopportavamo nemmeno la gioia". Nonostante questo "mi resi conto era un momento eccezionale: la storia stava cambiando". In quel momento vidi il mio carceriere, il capo di quell'ultimo campo mettersi in mutande e tornare a casa, padre amoroso quale sarà sicuramente stato. Io mi ero nutrita di odio e di vendetta. Ma non raccolsi quella pistola e diventai quella donna libera e di pace che sono anche adesso” E qui metterei il link all’articolo della Segre http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/milano-segre-studenti-prigioniero-corpo-mente-shoah-64f9d1b5-faea-49a7-b8dc-12dede7661f2.html

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